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Commenti al testo di cristina bizzarri
Ma tutto quel lontano era azzurrarsi
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Cristina Bizzarri
- 28/03/2016 09:39:00
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Grazie Bianca, e ... Grazie Nando, ti leggo solo ora.
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Bianca Bi
- 27/03/2016 18:21:00
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Che bella voce, e che parole..sono carezze
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Nando
- 11/05/2015 06:59:00
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Tutta questa bellezza, Cristina, è così bella anche perché nei suoi pigmenti ha conosciuto lurto delle pietre. Non possiamo far finta di niente: lopera darte nascre da rapporti interni, tra le parti; è armonia di squilibri.
Ciao, Prof., linterno è un cielo alto dentro un profondo oceano.
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Silvia De Angelis
- 10/05/2015 20:44:00
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Tanta originalità, ed eleganza, nel trasmettere sensazioni rare a chi si sofferma sul tuo scrivere... Buona serata e un sorriso, Cris, silvia
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Cristina Bizzarri
- 03/05/2015 22:54:00
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E allora sì Lorenzo, un bel calcio azzurro alle teorie! Hai ragione tu, anzi sragione [ :-) ] quando dici che dobbiamo imparare dai bambini. Proviamo, dai! Ci sto. Poi vediamo che succede, e forse è davvero il modo migliore per stupirci ancora.
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Lorenzo Mullon
- 03/05/2015 21:35:00
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{giusto per capire, ieri ho passato tutto il giorno con i bambini a fare un laboratorio di pittura ti accorgi come noi adulti siamo ammalati, ma seriamente ammalati invece basta il sorriso di un bambino a disarmare dai ragionamenti}
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Lorenzo Mullon
- 03/05/2015 21:32:00
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non saper altro che il battito del cuore bello un calcio azzurro alle teorie e ritorniamo a sorridere
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Cristina Bizzarri
- 03/05/2015 18:07:00
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Chàris - Amina - ♡
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Amina Narimi
- 03/05/2015 17:27:00
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una luce nella luce la tua voce che passa come pioggia in una retina come uccelle che dai bordi inumidiscono riportando ladesso dei mattini nel graduale dellestate dove cresci come un piccolo mulino è quellazzurro se rimani ad ascoltare mentre va è solo un ridere nel battito del cuore un luogo intatto come tutto quel lontano
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Cristina Bizzarri
- 03/05/2015 10:18:00
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Grazie Adielle! I miei genitori avevano voci davvero bellissime, pacate, armoniose (anche se loro purtroppo, in modi diversissimi, non sempre sono stati felici). Parlavano senza accenti ma questo non le rendeva fredde, anzi. Le ho ancora nelle orecchie con una nostalgia immensa, sai mi dai un input forte per scrivere di questo. Anche me piace la mia voce, è una delle mie caratteristiche che preferisco: mi piace perché mi contiene, non mi fa uscire da quei "bordi" che, insieme alla parola "linea", ho mimetizzato nel testo per fare intravedere una mia sofferenza in agguato, che ho imparato a riconoscere e, appunto, a contenere cercando di trasformarla in maggiore apertura e "coraggio", riconoscendone lidentità e la dignità di storia. Un mio sogno è appunto quello di scriverne, dellapparente "finzione" - ma si finge per il meglio, cioè per sentirsi presenti e partecipi, non per imbrogliare - e della lotta interna e tormentata di chi abita, come me, questi territori vaghi e imprecisi, questa linea di confine che spesso gli altri scambiano per freddezza e distacco non sapendo, ovviamente, quello che invece accade aallinterno della persona. Grazie Adielle, come vedi a volte uno spunto serve ad aprire una porta, a illuminare lombra che, non sempre ma spesso, appanna la luce. Sì ne scriverò di questo. E sei tu ad avermene dato lo spunto, con la tua sincerità e gentilezza danimo. Grazie. :-)
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Adielle
- 03/05/2015 04:44:00
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Hai una voce bellissima Cristina!
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Cristina Bizzarri
- 02/05/2015 18:37:00
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Cristiana, Loredana, Maria Teresa, grazie delle vostre letture: era lestate, e a volte sembra qui, ancora. Nel ricordo, in certe sensazioni che riportano a momenti di una inconsapevolezza che, forse, non appartiene nemmeno al tempo. Sembrava di essere eterni ... :)
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Maria Teresa Savino
- 02/05/2015 18:21:00
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Era lestate,Cristina, la tua estate con i suoi richiami ,con i suoi ritorni,con lazzurro del cielo che era dentro di te e rendeva azzurrata e gioiosa la tua vita...Un caro saluto.
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Loredana Savelli
- 02/05/2015 15:36:00
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Che bello il commento. E che bella la poesia!! Condivido.
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cristiana fischer
- 02/05/2015 14:31:00
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la tua sensibilità raffinata coglie bordi, scarti, come se quelle impercettibili differenze aprissero davvero a spazi ampi e concreti
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